Le parole sono importanti. E bisognerebbe sceglierle meglio. A volte hanno l’incredibile potere di concretizzarsi.

ecco perché ho cominciato a scrivere: perché altrimenti era tutto così insopportabilmente noioso.

(Raymond Carver)

Il pubblico alla presentazione de Il naso di Teresa il 21 dicembre, a Roma all’Enoteca Letteraria in via di San Giovanni in Laterano 81

Lavori in corso

Quando suoniamo ancora ?

Abbiamo girato il documentario, scritto con l’amico Andrea Terrinoni, pianista jazz, tra settembre e dicembre del 2021, con LMD Produzioni.

Con tre magnifici jazzisti di fama e d’età - Cicci Santucci (tromba), Gegè Munari (batteria) e Enzo Scoppa (sax)- e due giovani siciliani che in questi mesi stanno facendo parlare di sé: Matteo e Giovanni Cutello, sassofono e tromba.

Ora aspettiamo di poterlo montare.

Siamo in attesa di una coproduzione e non perdiamo la speranza.

 

Stava in un file dal 2017, ha una storia travagliata questo romanzo, ma non si sente. Racconta il mondo e la solidarietà femminile, il lavoro e la relazione tra le persone come li vorrei, senza dimenticare come stanno veramente le cose.

Non è frutto della pandemia, come la maggior parte delle pubblicazioni recenti. Nel 2018 ho avuto un contratto con Rizzoli per questo libro, scaduto per questioni indipendenti dalla mia volontà.

Il libro piace, al di là di ogni più rosea aspettativa, e quindi vi invito a ordinarlo su Amazon, su Feltrinelli on line o direttamente sul sito di Porto Seguro. Prima o poi vi arriverà.

Pare che la distribuzione sia un buco nero per i piccoli editori. :(

L’incipit del primo capitolo.

Il romanzo è stato pubblicato il 1 ottobre 2022

 

Milano, febbraio 2017

1. 1 Teresa

Chissà come, le resta appiccicata la sensazione di avere sprecato le ore, è sempre in ritardo su tutto; ci dev'essere qualcosa o qualcuno che le mangia il tempo. È spiazzante scoprire che le proprie ore corrono più veloci di quelle degli altri. Teresa vuole tenere a freno quella sgradevole percezione, e ogni tanto fa qualcosa per recuperare il tempo che le sfugge. Adesso, per esempio, ha infornato la torta rustica che piace tanto a Davide e per trentacinque minuti potrà sedersi a leggere il giornale al computer Il quotidiano di carta non lo compra più da anni, le ultime volte che lo ha fatto è rimasto lì, intonso, finché non è servito per incartare i pupazzi del presepio a Natale, o qualche lampadina rotta.e le mangia il tempo. È spiazzante scoprire che le proprie ore corrono più veloci di quelle degli altri. Teresa vuole tenere a freno quella sgradevole percezione, e ogni tanto fa qualcosa per recuperare il tempo che le sfugge. Adesso, per esempio, ha infornato la torta rustica che piace tanto a Davide e per trentacinque minuti potrà sedersi a leggere il giornale al computer Il quotidiano di carta non lo compra più da anni, le ultime volte che lo ha fatto è rimasto lì, intonso, finché non è servito per incartare i pupazzi del presepio a Natale, o qualche lampadina rotta.

Cerca il computer in giro per casa e si rende conto che non può continuare a vivere in quel caos, i libri e i quaderni di Davide sono dappertutto, e pure i suoi giochi. Li raduna e li porta in camera del figlio, ma lì la situazione è assai peggiore: il letto è sfatto da quando, stamattina, lei l'ha svegliato di volata per correre a scuola. Mentre piega il pigiama e tira su il piumone che cade di sghimbescio sul tappeto di Cars, si accorge che anche stanotte Davide ha dormito con il suo feticcio del momento: la maglietta che gli ha regalato il padre per i nove anni giace ai piedi del letto stropicciata, c'è stampata sopra la foto di Davide e Stefano, sorridenti sulla terrazza della Pedreira. Gliel'ha scattata lei quella foto, per far contento il figlio ha deciso dopo una lunga e dolorosa meditazione di accontentarlo e portarlo a Barcellona per passare il compleanno tutti e tre insieme. È lì che si è trasferito Stefano, il marito e padre, mollando baracca e burattini e senza preavviso, un anno e mezzo fa. Lei lo sa che Davide sta male senza il padre, e d'altra parte anche lei, da che ha subìto quella decisione assurda, non è che se la goda tanto.

Ormai Teresa è sprofondata in pensieri bui, ai quali reagisce con la foga della casalinga che non è mai stata. Mentre traffica per rassettare la stanza, suona il telefono fisso, la prima reazione sarebbe quella di non rispondere, ma poi guarda il display del cordless.

«Pronto?»

ESCHER A FIRENZE…

CON IL NASO DI TERESA